Un focolaio polmonare è una possibile complicanza dell’influenza o di altre infezioni delle vie aeree superiori. Più nel dettaglio, si tratta di un’infiammazione di una parte del polmone, normalmente circoscritta e localizzata.

Cos’è

  • Il focolaio polmonare è un’infiammazione che coinvolge piccole zone di uno o più lobi del polmone (nota: i lobi sono sezioni del polmone; ce ne sono tre a destra e due a sinistra).
  • Il termine indica, in particolare, un’infiammazione circoscritta e localizzata in una parte del polmone: “focolaio” si riferisce, infatti, al punto di origine di eventuali diffusioni della malattia.
  • Il focolaio polmonare può interessare sia gli alveoli (piccole cavità in cui avvengono gli scambi di gas tra l’aria respirata ed il sangue), sia il tessuto interstiziale.

 Cosa si intende per focolaio polmonare? – Talvolta, la polmonite rappresenta una complicanza dell’influenza o di altre affezioni delle vie aeree superiori. Quest’infiammazione del tessuto polmonare può essere sostenuta da un’infezione di origine virale o batterica. La polmonite vera e propria si instaura quando viene coinvolto un intero lobo del polmone; quando la flogosi interessa zone di limitate dimensioni di uno o più lobi, invece, si parla di “polmoniti a focolai” o “focolaio polmonare”.

Cause e Fattori di Rischio – Un focolaio polmonare può comparire in seguito al verificarsi di complicazioni dovute ad un’influenza persistente o ad un’altra affezione delle vie aeree, principalmente di origine batterica o virale. Tra i batteri potenzialmente responsabili rientrano lo Streptococcus pneumoniae, l’Haemophilus influenzae, il Mycoplasma pneumoniae e lo Staphylococcus aureus. Per quanto riguarda gli agenti virali, sono implicati più comunemente i virus influenzali di tipo A e B ed il virus respiratorio sinciziale.

Perché l’influenza può complicarsi in focolaio polmonare? Il focolaio polmonare può svilupparsi per due principali motivi:

  • L’agente patogeno che colpisce l’organismo è particolarmente aggressivo
  • e/o
  • Nel momento in cui è stata contratta l’infezione, si è verificato un abbassamento delle difese immunitarie, cioè la persona è particolarmente debilitata e risulta più vulnerabile a sviluppare una complicanza di tipo polmonare.

Normalmente, un focolaio polmonare si verifica solo in una piccola percentuale di casi. Occorre segnalare, però, che alcuni patogeni possono dare più spesso origine a questi problemi: ne è un esempio l’H1N1, responsabile di una percentuale di polmoniti relativamente elevata, specie nei Paesi del Sud del Mondo. Anche la tubercolosi può dare origine a focolai polmonari.

Fattori di rischio

Alcune situazioni aumentano il rischio di manifestare un focolaio polmonare.

Questi fattori comprendono:

  • Infezioni alle alte vie respiratorie;
  • Fumo di sigaretta;
  • Abuso di alcol;
  • Insufficienza cardiaca;
  • Stati di immunodeficienza.

Le persone che presentano una maggiore probabilità di sviluppare un focolaio polmonare sono i bambini (dotati di difese più fragili) e gli anziani, soprattutto se la loro salute è precaria per altre patologie concomitanti, respiratorie e non (es. asma, fibrosi cistica, malattie renali o del fegato ecc.).

Nel periodo invernale, i focolai polmonari sono dovuti più frequentemente al batterio pneumococco ed ai virus influenzali. Ciò spiega il motivo per cui è importante che gli anziani o le persone che non possono contare su un sistema immunitario efficiente, si sottopongano alla vaccinazione contro l’influenza, di cui i focolai e la polmonite possono essere la conseguenza.

Focolaio polmonare: dove si sviluppa? – La polmonite vera e propria si verifica quando l’infiammazione colpisce un intero lobo del polmone; se il processo flogistico coinvolge, invece, aree limitate di uno o più lobi del polmone si parla più propriamente di “polmoniti a focolai“. Il focolaio polmonare può interessare non soltanto il tessuto polmonare, ma anche quello bronchiale: a questo livello dell’albero respiratorio può formarsi il substrato anatomo-patologico della broncopolmonite.

Sintomi e Complicazioni – Il focolaio polmonare si manifesta in modo simile alla polmonite, ma in forma meno accentuata.

Focolaio polmonare: come si riconosce? – Il focolaio polmonare comporta la comparsa di vari sintomi, ai quali occorre prestare molta attenzione, per riconoscere tempestivamente le complicanze:

  • Malessere generalizzato;
  • Febbre alta per più di tre giorni;
  • Dispnea(affanno con atti respiratori più veloci e corti);
  • Infossamento della gabbia toracica o sul giugulo (segno di una maggiore difficoltà respiratoria).

Il focolaio polmonare può associarsi, inoltre, a:

  • Tosse persistente;
  • Sensazione di spossatezza;
  • Dolori muscolari;
  • Mal di testa;
  • Brividi;
  • Sudorazione abbondante;
  • Espettorato più o meno abbondante (nota: il catarro è più frequente nelle forme di origine batterica);
  • Mal di gola;
  • Accelerazione del battito cardiaco;
  • Dolore acuto al torace, soprattutto durante la respirazione.

Oltre alla difficoltà a respirare (dispnea), il focolaio polmonare può essere accompagnato, a volte, da un sibilo (più comune se l’origine del disturbo è virale).

Se vengono interessati anche i lobi polmonari vicini all’addome, inoltre, è possibile che il paziente manifesti anche:

  • Dolore in prossimità della parte alta dell’addome;
  • Mancanza d’appetito;
  • Nausea.

 Quando rivolgersi al medico – In presenza di un focolaio polmonare, i principali sintomi che devono “mettere in allarme” sono:

  • Dolore acuto al torace, che spesso peggiora quando si tossisce;
  • Febbre molto alta, superiore ai 38,5°C e accompagnata da brividi, che non accenna a diminuire entro tre giorni;
  • Espettorazione di catarro striato di sangue;
  • Frequenza respiratoria doppia rispetto alla norma.

Possibili conseguenze – Se trascurata e non opportunamente trattata, l’infezione all’origine del focolaio polmonare può estendersi fino ai polmoni, causando una polmonite quale complicanza. Nei casi più gravi, il focolaio può evolvere in insufficienza respiratoria, versamento pleurico, ascesso polmonare e setticemia.

Diagnosi – Fin dalla comparsa dei primi sintomi di un focolaio polmonare, è opportuno contattare il medico che può stabilire la diagnosi osservando i disturbi. La terapia del focolaio polmonare dipende fondamentalmente dalla causa. La cura può durare da 1 a 3 settimane circa, a seconda dell’entità dell’infezione e delle condizioni di salute generale del paziente prima della malattia. Per controllare la febbre ed il malessere, il medico può indicare dei farmaci antipiretici a base di ibuprofene o paracetamolo. Sia i focolai polmonari, che la polmonite, in genere, si curano a casa: solo nei casi più gravi, con complicanze, potrebbe rendersi necessario il ricovero in ospedale.

In ogni caso, solo il medico può effettuare una corretta diagnosi e stabilire la terapia più adatta.

FONTE:

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