Il rene bionico rappresenta una vera e propria rivoluzione di tipo terapeutico che potrebbe migliorare la vita dei soggetti colpiti da condizioni patologiche. Queste comportano una scarsa efficienza di alcune funzioni renali. In tutto il mondo si sta assistendo ad una crescita del numero dei pazienti. A causa del peggioramento delle loro condizioni renali hanno una sopravvivenza legata alla macchina dell’emodialisi.

Attraverso la dialisi, questi malati ricevono un trattamento che riproduce artificialmente le funzioni del rene. Nel corso del trattamento il loro sangue viene ripulito dall’eccesso di prodotti di rifiuto e da acqua. Nello specifico il sangue del paziente nel corso del trattamento scorre attraverso un filtro che rimuove i rifiuti nocivi, i minerali ed i liquidi. Dopo il sangue si rimette in circolo nel corpo del paziente. In questo modo si favorisce il controllo della pressione sanguigna e si mantiene il corretto equilibrio di sostanze chimiche come potassio e sodio. La dialisi è una terapia a cui si sottopongono i pazienti con insufficienza renale cronica. Il trattamento di emodialisi è irreversibile. Il paziente deve sottoporsi a ricorrenti sedute ogni settimana. La sola alternativa per i pazienti nefropatici cronici è il trapianto di rene.

Il Rene Bionico: cos’è e come funziona: Da oggi questi pazienti hanno una speranza in più: un rene bionico. Questo dispositivo sta per entrare nella fase di test sugli esseri umani. Ma i parerei dei ricercatori che ne hanno sviluppato il progetto sono più che ottimistici. Funzionerà grazie al battito cardiaco, libererà i malati dalle macchine per l’emodialisi e darà una speranza a chi aspetta un trapianto. Parliamo del rene bionico, al quale sta lavorando un gruppo di ricercatori statunitensi e ora pronto per la sperimentazione sugli esseri umani. Il team di ricerca della Vanderbilt University di Nashville, negli Stati Uniti, ha sviluppato il “Progetto Rene”. Ha dimensioni simili all’organo che sostituisce ed è una combinazione di elementi elettronici e organici. Obiettivo: migliorare la qualità di vita delle persone affette da deficienza renali. Impiantato nel corpo del paziente, l’organo artificiale sarà in grado di filtrare il sangue in modo continuo, evitando visite ospedaliere che durano dalle 3 alle 5 ore. Niente più emodialisi, dunque, terapia durante la quale il sangue fluisce attraverso un filtro che elimina gli scarti dannosi (minerali e liquidi inutili), per poi tornare in circolo, aiutando a controllare la pressione arteriosa e a mantenere l’equilibrio di sostanze chimiche come potassio e sodio.

 

 

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