La Telemedicina nasce dall’unione delle nuove tecnologie di comunicazione con le tradizionali modalità di visita medica personale, configurando un nuovo servizio che apre innumerevoli opportunità e benefici per l’individuo e per la società in genere. Anche alla luce dell’epidemia di Covid 19, è sempre più evidente che un sistema sanitario moderno non può prescindere dalla telemedicina e dalla sanità digitale.

La Telemedicina: una definizione

La Telemedicina è definita come l’insieme di tecniche mediche ed informatiche che permettono la cura di un paziente a distanza o più in generale di fornire servizi sanitari da remoto. La definizione pone giustamente l’accento sul concetto di distanza, la vera parola-chiave che insieme rappresenta l’essenza della Telemedicina e ne prefigura i pregi e i vantaggi: la possibilità di effettuare visite da remoto con grande beneficio per tutte le persone che abitano in luoghi isolati, hanno problemi di trasporto o di deambulazione oppure, semplicemente, preferiscono non perdere del tempo in coda o nel traffico.
Sfruttando le nuove tecnologie informatiche, la Telemedicina oggi può in particolare contribuire a:

  • Un colloquio diretto tramite audio o video tra medico e paziente
  • migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria
  • consentire la fruibilità di cure, servizi di diagnosi e consulenza medica a distanza
  • permettere il costante monitoraggio di parametri vitali, al fine di ridurre il rischio d’insorgenza di complicazioni in persone a rischio o affette da patologie croniche.

Con particolare riferimento all’invecchiamento della popolazione e all’aumento della cronicità delle patologie, la sanità in rete può essere sinergica a interventi di telemedicina nelle attività di prevenzione.

Chiaramente, queste modalità di visita possono essere proficue in tutte le situazioni in cui non sia necessario il contatto fisico tra medico e paziente. La Telemedicina si rivela vantaggiosa nel supporto psichico (per consulto psichiatrico o assistenza psicoterapeutica), dietologico, nutrizionistico e in tutti quei casi in cui malattie croniche o cronicizzanti richiedano assistenza e monitoraggio prolungati nel tempo.

La Telemedicina fa risparmiare e garantisce, al tempo stesso, un servizio di alta qualità. A sostenerlo è un interessante ricerca americana pubblicata su Anesthesiology, rivista medica ufficiale dell’American Society of Anesthesiologists fondata nel 1940, leader mondiale nella pubblicazione di nuove ricerche peer-reviewed che trasformano la pratica clinica e la comprensione fondamentale in anestesiologia. Secondo la principale autrice dello studio Laleh Jalilian, assistente clinica presso l’Università della California di Los Angeles, scegliere la telemedicina al posto delle visite ambulatoriali per il trattamento del dolore, fa risparmiare ai pazienti, nel breve giro di tre appuntamenti, oltre 100 dollari suddivisi tra spese e ore di permesso non retribuite.

Durante lo studio sono state effettuate ben 159 video-consulenze per il trattamento del dolore, con una riduzione evidente dei viaggi di andata e ritorno dei pazienti pari a una media di 116 minuti, con conseguente risparmio di circa 155 minuti, otto dollari di benzina e parcheggio, e -89 dollari di ore di permesso non retribuite. Un elemento questo che ha fatto crescere il gradimento degli stessi pazienti. Telemedicina, dal risparmio alla qualità delle prestazioni

Ma lo studio retrospettivo e non randomizzato condotto su 90 pazienti in telemedicina da agosto 2019 a giugno 2020 (prima e durante la pandemia da coronavirus), non si è concentrato soltanto sull’aspetto economico. Laleh Jalilian ha precisato che, all’inizio, è sempre bene che i pazienti si sottopongano alle visite di persona. “Tuttavia – ha proseguito – una volta che hanno creato un rapporto con i medici, le visite di follow-up possono avvenire efficacemente tramite la telemedicina, che consente, allo stesso tempo, di mantenere il rapporto medico-paziente e di avere performance di qualità. Riteniamo che il 50 per cento delle visite possano essere condotte in telemedicina”. “Questa epoca di interazioni senza contatto e distanziamento sociale – ha dichiarato ancora Laleh Jalilian – ha davvero accelerato l’adozione della telemedicina, ma anche prima della pandemia la soddisfazione dei pazienti era costantemente elevata”.

FONTE:

 

 

 

 

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