È tempo di primavera/estate e con essa arrivano le belle giornate caratterizzate da un sole splendente, ma stare sotto il sole fa davvero bene? Con l’arrivo dell’estate l’esposizione ripetuta al sole può far diminuire la sensibilità alla luce solare e dar luogo alla nascita di allergie solari. L’allergia al sole, o fotosensibilità, è una reazione del sistema immunitario alla luce solare: il più delle volte si manifesta sotto forma di eruzione cutanea accompagnata da prurito.

Le zone colpite con maggior frequenza sono

  • collo,
  • dorso delle mani,
  • parte esterna delle braccia,
  • parte bassa delle gambe.

In rari casi la reazione cutanea può essere più grave e causare la comparsa di orticaria o di piccole vesciche che si possono diffondere anche nelle zone di pelle coperte dai vestiti. Si tratta di una reazione molto diversa dall’ustione ma, dopo questa, rappresenta la prima ragione di visita medica per ragioni connesse all’esposizione solare; di per sé non è pericolosa, ma può essere fastidiosa a causa del prurito e rappresenta un inestetismo cutaneo che può creare disagio sociale.

La più comune delle possibili reazioni da fotosensibilità viene chiamata dermatite polimorfa solare anche se non si tratta di una vera e propria allergia, in quanto caratterizzata da una reazione di ipersensibilità ritardata e non di tipo allergico.

Diversa è per esempio la dermatite foto allergica, in cui la reazione cutanea è scatenata dall’effetto della luce solare su una sostanza chimica applicata sulla pelle (spesso si tratta di farmaci o cosmetici) o ingerita (quasi sempre medicinali).

Cause

La dermatite polimorfa solare è una comune reazione al sole che interessa una percentuale rilevante della pelle e può esordire in modo improvviso a qualsiasi età (tipicamente prima dei 30 anni), ma è più frequente nelle donne, nelle persone con pelle chiara, in soggetti che presentino famigliarità per il disturbo. Non è una condizione contagiosa ed è comprensibilmente più comune nei mesi primaverili/estivi, salvo poi tendere a migliorare con il passare dei mesi e, presumibilmente, con l’abitudine della pelle all’esposizione solare.

Si pensa che questa forma di allergia al sole sia causata da una reazione del sistema immunitario verso molecole presenti a livello cutaneo e alterate dall’esposizione ai raggi UV; non si sa con esattezza perché l’organismo reagisca in questo modo e soprattutto non si sa il perché questo si verifichi solo in alcuni soggetti.

Le allergie al sole si verificano soltanto nelle persone sensibili e, in alcuni casi, possono essere provocate da un’esposizione che dura anche solo per pochi minuti.

Da notare che i raggi UVA e la luce visibile possono passare attraverso il vetro (e anche attraverso la maggior parte delle creme solari), quindi è possibile manifestare la dermatite polimorfa solare anche quando l’esposizione avviene attraverso una finestra.

Sintomi

L’eruzione cutanea compare in genere da 30 minuti a diverse ore dopo l’esposizione solare, manifestandosi nelle zone di pelle esposte (tipicamente petto, collo e braccia, mentre è più raro che compaia in viso).

L’allergia al sole è caratterizzata da un’eruzione cutanea che causa prurito o bruciore e solo raramente compaiono altri sintomi per qualche ora, come

  • brividi,
  • mal di testa,
  • nausea
  • e malessere generale.

Può tuttavia manifestarsi in molti modi (da cui il nome polimorfa, che significa letteralmente in grado di assumere diverse forme), per cui talvolta si osservano:

  • puntini di 2-5 mm di diametro arrosati,
  • vescicole simil-eczema,
  • lesioni a bersaglio.

In rari casi, si può avere un’eruzione di placche rosse (piatte e in rilievo), di vescicole piene di liquido o di minuscole aree di sanguinamento sottopelle.

L’eruzione guarisce spontaneamente senza lasciare alcuna cicatrice nell’arco di due o tre giorni, in assenza di ulteriore esposizione al sole.

 

Quando chiamare il medico

Si raccomanda di rivolgersi al medico in caso di manifestazione cutanea di natura sconosciuta, soprattutto se

  • non risponde a eventuali farmaci da banco,
  • è particolarmente estesa,
  • è accompagnata da febbre.

Rivolgersi immediatamente al Pronto Soccorso in caso di orticaria accompagnata da gonfiore intorno agli occhi o alle labbra, senso di svenimento o difficoltà di respirazione e deglutizione (sintomi tipici dello shock anafilattico).

 

Cura e terapia

Non esiste purtroppo cura per risolvere definitivamente il disturbo, ma il trattamento della dermatite polimorfa solare molto spesso non richiede farmaci, in quando il rash cutaneo è destinato ad auto-limitarsi e sparire nell’arco di pochi giorni; con l’abitudine della pelle all’esposizione solare la tendenza alla comparsa durante la stagione tende inoltre a ridursi.

 

Possono tuttavia essere di sollievo

  • impacchi freschi sulle zone di pelle che prudono,
  • bagni/docce fresche (il caldo può al contrario essere causa di peggioramento).

Nei casi più severi il medico potrebbe ricorrere a creme cortisoniche o, se ancora non fosse sufficiente, antistaminici o cortisone per bocca (soprattutto per alleviare il prurito).

In alcuni casi il dermatologo potrebbe suggerire di ricorrere a un trattamento desensibilizzante:

  • esponendosi al sole in modo intermittente,
  • nei casi più severi attraverso la fototerapia, ossia un’esposizione controllata e periodica a dosi crescenti di raggi ultravioletti; il procedimento avviene in genere in ospedale o in centri attrezzati e prevede 3-5 sedute alla settimana per 4-6 settimane in primavera. Poiché i benefici di questo approccio vengono in genere persi in autunno, sarà eventualmente necessario ripetere il percorso ogni anno. In pazienti con sfoghi non severi è possibile riprodurre con buoni risultati la desensibilizzazione anche attraverso un’esposizione controllata alla luce solare, secondo uno schema di tempi e modi suggeriti dal dermatologo.

Molti soggetti con allergia al sole sono esposti all’elevato rischio di carenza da vitamina D, perché questa viene per la maggior parte prodotta dal nostro organismo attraverso l’esposizione al sole; il medico potrebbe quindi suggerire in determinati pazienti/periodi un’integrazione esterna.

 

Prevenzione

Per cercare di prevenire la comparsa di allergia al sole è possibile adottare alcune importanti strategie preventive:

  • abituarsi gradualmente all’esposizione all’arrivo di ogni primavera,
  • evitare l’esposizione al sole nelle ore più calde (indicativamente tra le 11 e le 15),
  • utilizzare protezioni solari medio-alte, avendo cura di verificare che proteggano anche dai raggi UVA e riapplicarli frequentemente durante il giorno,
  • coprire con vestiti le zone di pelle più delicate,
  • prestare attenzione ai farmaci e ai cosmetici usati, che possono essere causa di reazioni da fotosensibilità.

 

FONTI:

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