Eccoci a ridosso della primavera, stagione che ci allieta con i suoi colori e i suoi profumi.

La primavera è nell’aria, le giornate si allungano ed il clima si fa progressivamente più mite e aumentano le occasioni per una giornata di svago all’aperto: passeggiate nei parchi, uscite in bicicletta o escursioni in montagna. Per strada c’è sempre più gente in tenuta ginnica che si cimenta a fare sport, complice la tanta voglia di stare all’aria aperta. L’attività fisica è davvero la principale strada per il benessere, soprattutto se praticata in modo regolare e all’aria aperta.

Si sa, lo sport è davvero un toccasana per la nostra vita, una vera e propria medicina in grado di curare alcune patologie, una di queste è proprio il diabete.

Il diabete si combatte (e si vince) anche con lo sport: è il messaggio della campagna «Diabete: liberi di vincerlo – Alleniamoci a farlo!» dell’Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici (ANIAD). Troppo spesso infatti i pazienti sono sedentari, eppure muoversi fa parte della terapia. I diabetici possono arrivare alle stesse prestazioni di chi non ha problemi di glicemia, ma servono comunque piccoli accorgimenti per fare movimento senza correre rischi.

Diabetici di tipo 1

I giovani e gli adulti con diabete tipo 1 possono praticare attività fisica e l’esercizio dovrebbe essere raccomandato a tutti, in questo caso però le risposte della glicemia sono altamente variabili in base al tipo di attività e durata e richiedono differenti regolazioni. «La tecnologia, che oggi offre la possibilità di monitorare l’andamento della glicemia senza doversi pungere per le strisce ma con sensori applicati sulla pelle, è molto d’aiuto per la gestione di questi pazienti durante l’esercizio: i sensori infatti indicano anche la tendenza della glicemia, se rischia di abbassarsi troppo, se resterà stabile, se salirà troppo, così da porre rimedio prima che sia troppo tardi», dice Corigliano.

Diabetici di tipo 2

Gli adulti con diabete tipo 2 dovrebbero eseguire sia l’allenamento aerobico sia l’esercizio di resistenza per ottenere risultati glicemici ottimali e un buono stato di salute. L’esercizio consente infatti di aumentare la sensibilità insulinica, ridurre la massa grassa (soprattutto quella viscerale più responsabile del rischio cardiovascolare), la pressione, l’emoglobina glicata e i trigliceridi; l’esercizio “misto”, di resistenza e di forza, ha un effetto sinergico nel migliorare tutti i fattori di rischio connessi al diabete.

Sport per tutti

Tutte le persone con diabete dovrebbero praticare attività fisica come parte essenziale nella gestione del controllo glicemico/metabolico e della salute in generale. «L’esercizio aiuta a tenere sotto controllo la glicemia – sottolinea Gerardo Corigliano, fondatore di ANIAD –. Lo si legge perfino nelle “Memoires d’un diabetique”, libro di un medico diabetico della Parigi del 1830: non si sapeva granché della malattia, ma già il medico raccontava che dopo un lauto pasto correva sui boulevard di Parigi per stare meglio».

Gradualità

Il programma di attività fisica deve essere iniziato con prudenza e proseguire con graduali aumenti: adattarsi pian piano al movimento significa capire come reagisce il proprio metabolismo allo sforzo, riuscendo perciò a gestirlo in maniera più efficiente e senza rischi.

Gli sport più adatti

Sono raccomandati gli sport aerobici (jogging, corsa lenta, sci di fondo, nuoto, ciclismo, danza aerobica, pattinaggio) e anche gli sport di squadra (calcio, basket, pallavolo, ecc.) che sono aerobici-anaerobici alternati. «L’esperienza di molti campioni però insegna che con la prudenza e la passione si può fare praticamente tutto, anche discipline teoricamente proibite come le immersioni subacquee o i rally», sottolinea Corigliano.

Tutti i giorni

C’è un’altra parola che bisogna tener sempre ben presente: allenamento. Un’attività sporadica non va consigliata, in quanto agisce su un organismo non adeguatamente preparato. La persona con diabete deve entrare allora nell’ordine di idee di doversi impegnare in un esercizio regolare, attuato con frequenza quotidiana o a giorni alterni, e, sempre, sia con moderazione, sia con costanza. Questo deve proprio diventare un’abitudine per la persona con diabete, nel senso che non basta semplicemente fare movimento, ma farlo sempre, con regolarità e continuità, se si vuole tenere sotto controllo il compenso metabolico.

Gli esperti di ANIAD consigliano quindil’esercizioquotidiano, o almeno di non lasciare trascorrere più di due giorni consecutivi tra le sessioni di esercizio, per migliorare l’azione dell’insulina. La costanza infatti è ancora più importante in chi lotta con la glicemia alta, per “regolarizzare” ancor di più il metabolismo.

Quando si fa l’insulina

In caso di terapia con insulina e anti-diabetici orali controllare sempre la glicemia prima e dopo l’esercizio fisico e, se l’allenamento è lungo, anche durante: in questo modo sarà possibile adattare i dosaggi e non avere rischi di ipoglicemia o iperglicemia.

Un programma ben definito

Regolare l’alimentazione e la terapia insulinica in funzione dell’intensità e della durata dell’allenamento previsto, in accordo con il diabetologo, è indispensabile per praticare sport in sicurezza. Si può far tutto, infatti, ma l’importante è saper “governare” le oscillazioni glicemiche che, inevitabilmente, sono più marcate e devono essere gestite bene soprattutto nei pazienti con diabete di tipo 1.

Per un maggiore approfondimento leggi anche:

https://www.bd.com/resource.aspx?IDX=24323

FONTI:

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