Palermo- Ancora eccellenze siciliane nell’ambito della sanità: il Policlinico universitario di Palermo “Paolo Giaccone” è all’avanguardia nel trattamento del Parkinson. Si tratta, infatti, dell’unica struttura in Italia e fra le tre d’Europa a effettuare il trattamento mediante ultrasuoni focalizzati, guidati da risonanza magnetica, in pazienti affetti dal morbo di Parkinson tremorigeno. Le altre strutture che propongono l’innovativo trattamento si trovano in Spagna e in Svizzera. L’equipe guidata dal professor Midiri ha “annullato” il tremore alla mano di un uomo di 67 anni.

Il “Paolo Giaccone” è infatti l’unica struttura in Italia e fra le tre d’Europa – le altre sono in Spagna e in Svizzera, ma a Zurigo è necessario pagare 50 mila euro per l’intervento – a effettuare il trattamento mediante ultrasuoni focalizzati, guidati da risonanza magnetica, in pazienti affetti dal morbo di Parkinson tremorigeno.

La tecnica, a differenza del classico intervento neurochirurgico, prevede il mantenimento dell’integrità della teca cranica del paziente, grazie all’utilizzo di strumenti tecnologici avanzatissimi, guidati da risonanza magnetica. Il team del professor Massimo Midiri ha sottoposto al trattamento un uomo di 67 anni, al quale è stato di fatto “annullato” il tremore alla mano destra, con un intervento durato circa due ore e mezza.

Queste le parole dei dirigenti della struttura ospedaliera universitaria: “In Italia il Policlinico di Palermo è l’unico luogo in grado di fornire questo tipo di trattamento. Un trattamento dove si combinano al massimo livello ricerca, innovazione e assistenza: dietro c’è tanta tecnologia e tanta ricerca, c’è un’applicazione medica di altissimo livello, e c’è anche una lista d’attesa importante. È uno di quei settori in cui per fortuna evitiamo i viaggi della speranza, viaggi della speranza che invece si fanno verso la Sicilia. Ci sono tutte le condizioni per fare sempre meglio. Vogliamo un Policlinico sempre più d’eccellenza”. Secondo il rettore “vedere questi pazienti che fino a poche ore fa non riuscivano ad avere una vita normale e che ora stringono la mano con forza è veramente commovente. Dobbiamo fare in modo che questo sia possibile per un numero sempre maggiore di persone”.

La cosa curiosa è che questo trattamento sia più noto all’estero che in Sicilia e in Italia, come raccontato dal professor Massimi Midiri, a capo dell’Istituto di Scienze Radiologiche del Policlinico palermitano e dello staff che effettua questo trattamento: “C’è una lunga lista di attesa composta da stranieri che premono per essere trattati. Forniamo questo trattamento da un anno e mezzo, fin qui siamo intervenuti su 24 pazienti attraverso il nostro staff”.

Il prossimo passo è far valere la tecnica anche per i tumori cerebrali. Si possono aprire prospettive terapeutiche che al momento tuttavia non sono attuali, perché purtroppo i tumori cerebrali non hanno margini di trattamento molto ampi. Questa tecnica potrebbe invece aprire al passaggio di molecole nuove, di farmaci specifici per il trattamento.

Notiamo giorno dopo giorno che, contrariamente ai luoghi comuni, l’offerta sanitaria in Sicilia è in grande miglioramento. Abbiamo un’altra eccellenza e dobbiamo farla conoscere.

RICORDI ALESSANDRO

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