La paura dell’abbandono è uno dei timori che spesso affligge gran parte delle persone, il timore di rimanere soli, senza nessuno che possa prendersi cura dell’altro. Quando questa paura non viene gestita si trasforma in una vera e propria Sindrome attraverso la manifestazione di un forte disagio che può portare dall’angoscia alla depressione.

Il timore di restare soli può cogliere un bambino allontanato dalla madre, un single che vorrebbe una famiglia o un anziano in una casa da riposo. Si tratta proprio della paura di non avere più nessuno da accudire o da cui essere accudito ed essere dimenticato da tutti. L’abbandono è un lutto, una perdita, una perdita dell’equilibrio e della stabilità, una minaccia alla nostra sopravvivenza fisica e psicologica.

Anche se non si tratta una malattia/fobia ufficiale, la sindrome dell’abbandono ovvero la paura di perdere una persona o comunque di rimanere soli è molto più diffusa di quanto si possa immaginare.

Quali possono essere, nello specifico, le cause di questa sorta di fobia dell’abbandono? Lo sviluppo umano sano richiede che siano soddisfatti i bisogni di attenzione fisica ed emotiva. Di conseguenza, i bisogni insoddisfatti possono provocare sentimenti di abbandono. Sperimentare l’abbandono può diventare un evento traumatico nella vita: la morte o l’abbandono di un genitore, ad esempio, può essere un evento traumatico per un bambino. Un certo grado di paura dell’abbandono può essere normale, ma quando la paura dell’abbandono comincia a influire sul modo in cui si sviluppano le relazioni di una persona, allora potrebbe essere necessario intervenire con il supporto di un terapeuta o di un consulente.

É importante notare come le reazioni all’abbandono dipendano anche dallo stile di attaccamento nella loro manifestazione e soprattutto nella loro evoluzione. L’attaccamento può essere definito come un sistema dinamico di comportamenti che contribuiscono alla formazione di un legame specifico fra due persone, un vincolo le cui radici possono essere rintracciate nelle relazioni primarie che si instaurano tra bambino e adulto. In base alle risposte fornite dalla figura di riferimento, il bambino strutturerà una specifica tipologia di legame o “stile di attaccamento” che potrà essere funzionale o meno. In futuro, crescendo questo stile di attaccamento si concretizzerà in modelli operativi relazionali, che tenderanno a riprodurre lo stesso modello di attaccamento nelle relazioni future.

Nei bambini questa ansia da abbandono può verificarsi quando i genitori:

  • Soffocano l’espressione emotiva dei loro figli.
  • Li mettono in ridicolo davanti ai loro amici.
  • Chiedono ai propri figli di rispettare regole troppo rigide.
  • Si affidano troppo ai bambini per il loro senso del valore.
  • Trattano i loro figli da pari a pari.

Le persone che si sentivano abbandonate quando erano bambini hanno più probabilità di ripetere questo schema con i loro figli. Ma alcuni bambini emotivamente abbandonati riconoscono questo modello e riescono a superarlo.

Gli adulti che non hanno avuto esperienze di abbandono quando erano bambini possono comunque sperimentare dei sentimenti associati all’argomento. Ciò può essere dovuto alla perdita di un partner a causa di separazione, divorzio o morte. L’abbandono può verificarsi durante l’infanzia o nell’età adulta. Ad ogni modo, l’impatto può influenzare negativamente qualsiasi altra relazione la persona sviluppi, sia essa intima, sociale o professionale. La paura, in sostanza, può influenzare una relazione che altrimenti sarebbe sana. In questi casi, ad esempio, le persone fobiche possono temere che il loro partner abbia una relazione nascosta, spesso come conseguenza di traumi simili precedenti.

Paura dell’abbandono, sintomi – I segni che possono evidenziare che qualcuno possa soffrire di questo disturbo includono:

  1. Uno dei due partner “dà troppo” o è una “persona troppo compiacente”.
  2. Prova eccessiva invidia per le relazioni altrui.
  3. Ha problemi di confidenza.
  4. Ha continui sentimenti di insicurezza nella relazione.
  5. Totale mancanza di intimità emotiva.
  6. La necessità per un partner di controllare l’altro.

Come superare un abbandono

La ferita dell’abbandono deve essere curata prestando particolare attenzione all’autostima e, soprattutto, riuscendo a perdonare, a liberarci da quel passato come si taglia il filo di un palloncino e si lascia andare. Bisogna considerare comunque che questo processo necessita di un tempo più o meno lungo per essere portato a termine. La terapia per la desensibilizzazione e il ritrattamento dei movimenti oculari (EMDR), ad esempio, è spesso molto utile per rilevare e trasformare i ricordi traumatici dell’infanzia. Permette alla persona di liberare la mente, il corpo e aprire il suo cuore per offrirgli un adeguato sollievo emotivo. A loro volta, esperti di esperienze traumatiche suggeriscono l’importanza dell’apprendimento per comunicare i bisogni emotivi. Attraverso le parole, le persone ferite possono connettersi con le persone nel loro ambiente che possono aiutarle e sostenerle, stabilendo così relazioni più sicure.

FONTE:

Pin It on Pinterest