Frutta in abbondanza e comunque non meno di due porzioni al giorno: sarebbe questa l’indicazione per prevenire o aiutare a combattere, anche a tavola, la depressione o i cali di umore.

Mangiare frutta, verdura e cereali integrali può essere una strategia ‘naturale’ per scongiurare la depressione. È quanto suggerisce uno studio americano, condotto su circa mille persone con età media di 81 anni, che per sei anni sono state monitorate sul fronte alimentare e psicologico.

La “magia” della frutta. È di nuovo alla riscossa. Componente cardine, insieme ad altri alimenti vegetali e non della dieta mediterranea, la frutta potrebbe contribuire a mantenere in salute organismo e mente. Eviterebbe cioè che le avversità quotidiane o le frustrazioni pesino in maniera eccessiva sullo stato psicoemotivo, facendoci preda della voglia di mollare tutto.

I ricercatori hanno scoperto che chi evitava la carne rossa, i grassi saturi e lo zucchero, preferendo verdure, frutta e cereali integrali, aveva una probabilità più bassa di soffrire di depressione. “La depressione è comune negli anziani e più frequente nelle persone con problemi di memoria, fattori di rischio vascolare quali ipertensione o colesterolo alto, o persone che hanno avuto un ictus”, spiega l’autrice dello studio, LaurelCherian, del Rush UniversityMedical Center di Chicago e componente dell’American Academy of Neurology.

“Cambiare il proprio stile di vita e la dieta è spesso preferibile rispetto all’assunzione di farmaci, per questo, spiega, volevamo vedere se la dieta potesse rappresentare una strategia efficace per ridurre il rischio di depressione”.

Durante lo studio, i partecipanti sono stati monitorati analizzando tutti i sintomi della depressione, a partire da disturbi minori, come avvertire fastidio per cose che solitamente non li ‘”toccavano”, fino al “non vedere alcuna speranza nel futuro”. Il campione ha risposto a questionari sulla frequenza nei consumi di alcuni alimenti, e i ricercatori hanno monitorato quanto la dieta rispettava il regime ‘Dash’ ((Dietaryapproaches to stop hypertension) che raccomanda cibi a basso contenuto di grassi, o se era basata su una dieta occidentale ricca di grassi e zuccheri.

Ebbene le persone che seguivano un regime “Dash” hanno mostrato meno rischi di depressione rispetto a chi non aveva seguito questo tipo di alimentazione. Al contrario, chi aveva seguito una dieta ricca di grassi saturi e carni rosse, con poca frutta e verdura, aveva più probabilità di esserne colpiti.

Ma perché? Vitamine in testa e poi sali minerali, fibre e proteine: sono questi alcuni dei principi nutritivi di cui la frutta è ricca. Ma quelli che farebbero meglio all’umore sono le sostanze antiossidanti e antiinfiammatorie, come carotenoidi e flavonoidi, che possono ridurre gli effetti dannosi dello stress ossidativo sul sistema nervoso centrale. Tensioni, frustrazioni e stress in genere attaccano infatti alcuni neurotrasmettitori come serotonina, noradrenalina, dopamina, che contribuiscono a regolare il tono dell’umore, mantenendolo cioè alto oppure causando quella sensazione di infelicità ed ansia tipica dei disturbi depressivi. Non va dimenticata neppure l’azione della vitamina B12, come l’acido folico, coinvolta anch’essa nella regolazione del metabolismo dell’omocisteina, un amminoacido sottoprodotto della digestione delle proteine, che è stata associata a un aumentato rischio di depressione.

E la verdura? Che sia anch’essa benefica per la salute è cosa nota, ma se lo sia per il cervello e compagnia è ancora tutto da capire, perché i dati sull’argomento sono contrastanti. Stando a questa ricerca australiana, il verde, nonostante incarni il colore della speranza e quindi della positività, contribuirebbe poco a tenere alti i cuori, mentre altri studi precedenti, in particolare una ricerca canadese del 2013 che ha coinvolto all’incirca diecimila persone, pubblicata su Preventive Medicine, avrebbe dimostrato invece che la sinergia combinata di frutta e verdura è in grado di ridurre l’insorgenza di malattie e disturbi depressivi. In attesa di ulteriori conferme gli esperti ne raccomandano comunque l’assunzione, ché male non fa.

“Sono necessari ulteriori studi per confermare i risultati ottenuti e per determinare quali sono i migliori componenti nutrizionali della dieta Dash capaci di prevenire la depressione e mantenere il cervello in salute”, ha aggiunto Cherian.

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